
MEDITAZIONE NATURA E VINO: STORIA E PASSIONI DI FAMIGLIA

Siamo in Italia a Verona, nella zona di Soave, a Fittà, più precisamente nella Contrada Caucciolo, luogo in cui Dario Martinelli, filosofo e maestro di yoga, compra negli anni ‘90 un casolare dal gusto antico, circondato da campi, vigne e boschi, per farne un luogo di rigenerazione e benessere, un trait d’union tra uomo e natura.
All’inizio degli anni 2010, Francesco Martinelli, il figlio, artista e ristoratore, di ritorno da lunghi viaggi all’estero, affiancato dall’amico agronomo Antonio Zappoli, dà il via ad una nuova avventura, tutta biologica e biodinamica: la produzione di uno dei primi Soave naturali a Denominazione Soave Doc.
Ad oggi l’azienda comprende 2 ettari di vigneti esposti a est, a un’altitudine di 350 m.s.l.m. che si estendono su un terreno basaltico, vulcanico pertanto fortemente minerale. “Abbiamo la fortuna di essere i custodi di 3 piccoli cru di Garganega, impiantati nel 1953 e completati nel 1961.
I vigneti sono raccordati ed abbracciati da un bosco di 1,5 ettari che fa da riserva di biodiversità e riserva idrica nelle annate secche, oltre a mantenere freschezza, umidità ed ombra nelle ore estive più calde. Il vigneto non è mai stato irrigato, queste piante sono cresciute e sopravvissute per 70 anni quasi solo con le loro forze, aiutate dai contadini che le hanno curate, ragion per cui queste viti radicano più in profondità ed il vino che ne risulta è particolarmente ricco di sali minerali presenti nel suolo vulcanico.




IL PROGETTO
RECUPERO DEI VIGNETI ABBANDONATI
La prima fase del nostro progetto prevede il recupero di 6000 metri di vigneti abbandonati limitrofi alla nostra proprietà, oltre al reimpianto di 5000 metri in una zona della nostra proprietà. Si tratta di un’opera di recupero del territorio e di ampliamento degli ettari di terreno di cui oggi disponiamo, nell’ottica di aumentare la produzione di bottiglie di vino all’anno, sempre nel rispetto della natura e secondo i metodi di coltivazione biologica e biodinamica.
I NOSTRI VINI
Le uve vengono raccolte a mano e vinificate in regime di fermentazione spontanea, con propri lieviti indigeni, senza chiarifiche ne filtrazioni, e con l’aggiunta della minor solforosa possibile.
L’intento è di fare un vino naturale, fresco e beverino, ad alta acidità, con il profumo fruttato della miglior Garganega e il sapore deciso e fresco della mineralità del terreno. Un Soave autentico che esprime al meglio tutta la sua atavica forza minerale e collinare.
